Centro storico di Lucca

Emanuele
Centro storico di Lucca

Visite turistiche

Le Mura di Lucca sono un bellissimo e unico parco urbano, rappresentano uno dei tratti più distintivi della città. Usata quotidianamente per jogging, passeggiate, pic-nic, per andare in bici o tandem, sia da cittadini che da turisti. Inoltre durante il mese di Aprile e di Settembre, le mura, vengono usate per le mostre dedicate alle piante, mentre nel mese di Novembre ospita eventi del Lucca Comics & Games.
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루카의 성벽
Via delle Mura Urbane
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Le Mura di Lucca sono un bellissimo e unico parco urbano, rappresentano uno dei tratti più distintivi della città. Usata quotidianamente per jogging, passeggiate, pic-nic, per andare in bici o tandem, sia da cittadini che da turisti. Inoltre durante il mese di Aprile e di Settembre, le mura, vengono usate per le mostre dedicate alle piante, mentre nel mese di Novembre ospita eventi del Lucca Comics & Games.
Torre Medievale icona e simbolo della città, deve il suo nome a una ricca e potente famiglia di commercianti e banchieri lucchesi. La sua unicità sta nel giardino pensile visitabile posto sulla cima, dalla quale possiamo godere di una splendida vista su tutta la città
102 명의 현지인이 추천하는 곳
귀니지 타워
41 Via Sant'Andrea
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Torre Medievale icona e simbolo della città, deve il suo nome a una ricca e potente famiglia di commercianti e banchieri lucchesi. La sua unicità sta nel giardino pensile visitabile posto sulla cima, dalla quale possiamo godere di una splendida vista su tutta la città
Piazza edificata sui resti dell'antico anfiteatro romano che ne caratterizza la forma ellittica chiusa. Sia all'interno che all'esterno si trovano numerosi ristoranti bar o negozi e durante l'anno ospita eventi e esposizioni.
222 명의 현지인이 추천하는 곳
Piazza Del Carmine
2 Piazza del Carmine
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Piazza edificata sui resti dell'antico anfiteatro romano che ne caratterizza la forma ellittica chiusa. Sia all'interno che all'esterno si trovano numerosi ristoranti bar o negozi e durante l'anno ospita eventi e esposizioni.
E' la torre più alta della città, rimasta l'unica intatta tra quelle esistenti nel periodo medievale e visitabile tramite la sua scala in legno originaria perfettamente conservata. Questa torre si contraddistingue proprio per l'orologio: il quadrante esterno venne posizionato nel luogo più alto della città in modo che le ore potessero essere anche visibili oltre che udibili mediante i rintocchi. Alla sommità è posto il puntale segnavento che reca la parola simbolo dell' antica Repubblica di Lucca: "Libertas". Legata alla Torre delle Ore troviamo Lucida Mansi, colei che vendette l'anima al diavolo per rimanere bella e giovane. La nobildonna era nota per la sua grande vanità oltre che per le malvagità rivolte ai suoi amanti. Fece il patto con il diavolo pur di non invecchiare e perdere la propria bellezza. Si racconta che il diavolo tornò allo scadere dei trent'anni per esigere il pagamento del debito. E che la donna, la notte del 14 agosto 1623, durante i rintocchi della mezzanotte, salisse affannata i gradini per cercare di fermare la campana che stava per battere l'ora della sua morte. Provò ma non riuscì nell'intento e il diavolo si prese ciò che gli era dovuto. Rimasta ormai un corpo senza anima, la dama fu vista precipitare nelle acque del piccolo laghetto dell'Orto Botanico, dove ancora oggi si dice che appaia durante le notti di luna piena.
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토레델레오레
Via Fillungo
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E' la torre più alta della città, rimasta l'unica intatta tra quelle esistenti nel periodo medievale e visitabile tramite la sua scala in legno originaria perfettamente conservata. Questa torre si contraddistingue proprio per l'orologio: il quadrante esterno venne posizionato nel luogo più alto della città in modo che le ore potessero essere anche visibili oltre che udibili mediante i rintocchi. Alla sommità è posto il puntale segnavento che reca la parola simbolo dell' antica Repubblica di Lucca: "Libertas". Legata alla Torre delle Ore troviamo Lucida Mansi, colei che vendette l'anima al diavolo per rimanere bella e giovane. La nobildonna era nota per la sua grande vanità oltre che per le malvagità rivolte ai suoi amanti. Fece il patto con il diavolo pur di non invecchiare e perdere la propria bellezza. Si racconta che il diavolo tornò allo scadere dei trent'anni per esigere il pagamento del debito. E che la donna, la notte del 14 agosto 1623, durante i rintocchi della mezzanotte, salisse affannata i gradini per cercare di fermare la campana che stava per battere l'ora della sua morte. Provò ma non riuscì nell'intento e il diavolo si prese ciò che gli era dovuto. Rimasta ormai un corpo senza anima, la dama fu vista precipitare nelle acque del piccolo laghetto dell'Orto Botanico, dove ancora oggi si dice che appaia durante le notti di luna piena.
E' il Duomo di Lucca. All'interno di esso, caro alla città, troviamo il monumento funebre a Ilaria Del Carretto (Jacopo della Quercia 1406-1408) che raffigura una nobildonna Lucchese, morta di parto molto giovane. Il sarcofago raffigura la ragazza dormiente con ai suoi piedi un cagnolino simbolo della fedeltà coniugale. Nella terza campata della navata laterale di sinistra, troviamo il Tempietto del Volto Santo, opera di Matteo Civitali, dove è costudito il Volto Santo. Il Volto Santo è un crocifisso ligneo che la leggenda definisce un'immagine acheropita cioè non fatta da mano d'uomo e che è stato al centro di una diffusa venerazione in tutta Europa fin dal Medioevo. Secondo la leggenda narrata dal diacono Leboino, fu scolpito da Nicodemo con legno di noce, per tramandare le vere sembianze di Gesù Cristo. Nel lavoro il casellatore fu aiutato dalla Grazia Divina che ne guidò la mano. Il crocifisso fu nascosto fino al VIII secolo, data in cui il vescovo Gualfredo, pellegrino nei luoghi santi sognò la grotta dove era stato nascosto. Il Volto Santo fu posto su una barca priva di equipaggio a Joppe e attraversò tutto il Mediterraneo fino a raggiungere Luni. L'antica città romana era soggetta a continue scorrerie saracene e si narra che il Crocifisso non si fede avvicinare né dai pirati, né dai lunensi. Poi una notte Giovanni I, Vescovo di Lucca, ebbe in visione un angelo che gli fece un annuncio; il Vescovo doveva recarsi a Luni perchè solo a lui si sarebbe data la barca con il prezioso contenuto. Ed in effetti fu cosi, senonché, visti i contrati sorti tra le due città, la definitiva decisione su quale dovesse ospitare la reliquia fu affidata a due buoi che, scegliendo da che parte tirare il carro su cui era posta la scultura, verso Luni oppure in direzione di Lucca, avrebbero espresso la volontà divina. Alla fine nel 782 il Volto Santo fu trasportato solennemente a Lucca. Il Crocifisso fu posto nella Chiesa di San Frediano, ma al mattino seguente il Volto Santo era sparito. Dopo un gran cercare fu ritrovato negli orti vicini al Duomo e da allora, interpretando la scomparsa e il ritrovamento come un segno miracoloso. Legati al Volto Santo ci sono anche tre miracoli. Il miracolo del calzare d'argento: Si narra che un giullare molto povero e federe al Volto Santo, si recasse a pregare per le sue miserie offrendo la sua arte giullaresca, e volteggiando così nel luogo sacro presso il crocifisso destò l'ira dei prelati e dei devoti. Il Volto Santo, agghindato di ori nella corona e nella veste, lasciò cadere una delle preziosissime ciabatte dorate (destra) in segno di apprezzamento per il suo gesto puro e dargli la possibilità di far fronte alle proprie miserie. L'uomo prese la preziosa ciabatta e venne preso per un ladro. Nessuno credette al racconto miracoloso del giullare, il quale fu incarcerato. Ogni tentativo di ricollocare la ciabatta al piede del crocifisso fu inutile. Grazie a questo il povero fu creduto e rilasciato. Ancora oggi la ciabatta non è fissata al piede ma semplicemente appoggiata e sorretta da un calice dorato. Miracolo della mannaia: Il fatto accadde a Pietralunga l'11 settembre 1334, quando un certo Giovanni di Lorenzo di Picardia, per recarsi in pellegrinaggio a Lucca, passando per Pietralunga, veniva ingiustamente accusato di avere ucciso un uomo e di conseguenza condannato a morte. Il povero uomo si rivolgeva al Volto Santo tanto che, quando il boia tentò di tagliargli il collo con mannaia, a questa le si rivoltò la lama. Miracolo di una Copia nella Fiandre: Alla fine del XIV secolo, nelle Fiandre, una copia del Volto Santo lucchese suscitava venerazione e miracoli, ma vista la distanza dall'originale, nessuna sapeva più chi rappresentasse: la lunga veste impediva di riconoscervi un Cristo crocifisso, per il quale era ormai usuale l'uso del perizoma, facendo così piuttosto pensare a una donna; il problema era la barba, così si formò la leggenda di una santa che, volendo mantenere a ogni costo la verginità contro il volere del padre, che l'aveva promessa in sposa, ottenne per grazia divina che una folta barba le coprisse il volte rendendola indesiderabile, tanto da essere punita con la crocifissione. La veneratissima immagine è al centro delle celebrazioni del 14 settembre, giorno di Santa Croce. Nella cattedrale troviamo custodita la Madonna in trono col Bambino e santi, opera di Domenico Ghirlandaio, che la dipinse intorno al 1479.
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성 마르틴 대성당
Piazza Antelminelli
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E' il Duomo di Lucca. All'interno di esso, caro alla città, troviamo il monumento funebre a Ilaria Del Carretto (Jacopo della Quercia 1406-1408) che raffigura una nobildonna Lucchese, morta di parto molto giovane. Il sarcofago raffigura la ragazza dormiente con ai suoi piedi un cagnolino simbolo della fedeltà coniugale. Nella terza campata della navata laterale di sinistra, troviamo il Tempietto del Volto Santo, opera di Matteo Civitali, dove è costudito il Volto Santo. Il Volto Santo è un crocifisso ligneo che la leggenda definisce un'immagine acheropita cioè non fatta da mano d'uomo e che è stato al centro di una diffusa venerazione in tutta Europa fin dal Medioevo. Secondo la leggenda narrata dal diacono Leboino, fu scolpito da Nicodemo con legno di noce, per tramandare le vere sembianze di Gesù Cristo. Nel lavoro il casellatore fu aiutato dalla Grazia Divina che ne guidò la mano. Il crocifisso fu nascosto fino al VIII secolo, data in cui il vescovo Gualfredo, pellegrino nei luoghi santi sognò la grotta dove era stato nascosto. Il Volto Santo fu posto su una barca priva di equipaggio a Joppe e attraversò tutto il Mediterraneo fino a raggiungere Luni. L'antica città romana era soggetta a continue scorrerie saracene e si narra che il Crocifisso non si fede avvicinare né dai pirati, né dai lunensi. Poi una notte Giovanni I, Vescovo di Lucca, ebbe in visione un angelo che gli fece un annuncio; il Vescovo doveva recarsi a Luni perchè solo a lui si sarebbe data la barca con il prezioso contenuto. Ed in effetti fu cosi, senonché, visti i contrati sorti tra le due città, la definitiva decisione su quale dovesse ospitare la reliquia fu affidata a due buoi che, scegliendo da che parte tirare il carro su cui era posta la scultura, verso Luni oppure in direzione di Lucca, avrebbero espresso la volontà divina. Alla fine nel 782 il Volto Santo fu trasportato solennemente a Lucca. Il Crocifisso fu posto nella Chiesa di San Frediano, ma al mattino seguente il Volto Santo era sparito. Dopo un gran cercare fu ritrovato negli orti vicini al Duomo e da allora, interpretando la scomparsa e il ritrovamento come un segno miracoloso. Legati al Volto Santo ci sono anche tre miracoli. Il miracolo del calzare d'argento: Si narra che un giullare molto povero e federe al Volto Santo, si recasse a pregare per le sue miserie offrendo la sua arte giullaresca, e volteggiando così nel luogo sacro presso il crocifisso destò l'ira dei prelati e dei devoti. Il Volto Santo, agghindato di ori nella corona e nella veste, lasciò cadere una delle preziosissime ciabatte dorate (destra) in segno di apprezzamento per il suo gesto puro e dargli la possibilità di far fronte alle proprie miserie. L'uomo prese la preziosa ciabatta e venne preso per un ladro. Nessuno credette al racconto miracoloso del giullare, il quale fu incarcerato. Ogni tentativo di ricollocare la ciabatta al piede del crocifisso fu inutile. Grazie a questo il povero fu creduto e rilasciato. Ancora oggi la ciabatta non è fissata al piede ma semplicemente appoggiata e sorretta da un calice dorato. Miracolo della mannaia: Il fatto accadde a Pietralunga l'11 settembre 1334, quando un certo Giovanni di Lorenzo di Picardia, per recarsi in pellegrinaggio a Lucca, passando per Pietralunga, veniva ingiustamente accusato di avere ucciso un uomo e di conseguenza condannato a morte. Il povero uomo si rivolgeva al Volto Santo tanto che, quando il boia tentò di tagliargli il collo con mannaia, a questa le si rivoltò la lama. Miracolo di una Copia nella Fiandre: Alla fine del XIV secolo, nelle Fiandre, una copia del Volto Santo lucchese suscitava venerazione e miracoli, ma vista la distanza dall'originale, nessuna sapeva più chi rappresentasse: la lunga veste impediva di riconoscervi un Cristo crocifisso, per il quale era ormai usuale l'uso del perizoma, facendo così piuttosto pensare a una donna; il problema era la barba, così si formò la leggenda di una santa che, volendo mantenere a ogni costo la verginità contro il volere del padre, che l'aveva promessa in sposa, ottenne per grazia divina che una folta barba le coprisse il volte rendendola indesiderabile, tanto da essere punita con la crocifissione. La veneratissima immagine è al centro delle celebrazioni del 14 settembre, giorno di Santa Croce. Nella cattedrale troviamo custodita la Madonna in trono col Bambino e santi, opera di Domenico Ghirlandaio, che la dipinse intorno al 1479.
Il più antico luogo di culto a Lucca, in stile romanico, fondata nel VI secolo, a partire dalla metà del 1100 diventa uno dei centri di diffusione della Riforma Liturgica Gregoriana. Sulla facciata è presente un Mosaico in stile romanico ( fine XIII secolo) che rappresenta l' ascensione al cielo del Cristo Redentore, la moderna finestra ha sostituito la figura della Vergine in mezzo agli apostoli. All' interno troviamo un' altra testimonianza dell' arte romanico lucchese, il fonte battesimale ( XII secolo ), scultura che raffigura storie di Mosè, i Mesi e gli Apostoli scolpite da maestri Toscani e Longobardi. Tra le varie cappelle presenti all'interno della Chiesa, degne di nota per importanza per la città sono: la cappella di Sant'Agostino (1506) decorata da Amico Aspertini, dove sono raffigurati episodi della vita di S. Agostino e episodi di culto locali. Fra questi ricordiamo la Divisione del fiume Serchio da parte del Vescovo Frediano che nel 575 guidato dall'arcangelo Michele devia il corso del fiume Serchio disegnando con un rastrello il nuovo percorso permettendo così alla città di non subire più la furia del fiume che sempre di più minacciava i raccolti dei contadini lucchesi. La cappella di Santa Zita: la Santa proveniva da una famiglia povera, a soli dodici anni iniziò a servire in casa della famiglia Fatinelli a Lucca. Secondo la tradizione devozionale si fece subito apprezzare dai poveri per la generosità e dalla famiglia Fatinelli per la dedizione al lavoro e la bontà d'animo. La cappella , già della famiglia Fatinelli, risale al XIV secolo e fu realizzata nell'area del cimitero nel quale la santa fu sepolta nel 1278. Fu completamente rinnovata nel XVII secolo. Paolo Guidotti dipinse una tela che rappresenta Santa Zita e il Povero (1611-1612) e nella seconda metà del secolo Francesco del Tintore completò le decorazioni con cinque tele che rappresentano i Miracoli di Santa Zita. Una delle leggende più famose narra come un'altra domestica dei Fatinelli, invidiosa dell'affetto ricevuto da Zita, avrebbe iniziato ad insinuare nella mente del capo famiglia il sospetto che ella rubasse in casa quanto donava ai poveri; un giorno il padrone, incontrando Zita con il grembiule gonfio mentre si recava da una famiglia bisognosa, le avrebbe chiesto cosa portasse; nonostante questo fosse pieno di pane, Zita rispose che portava solo fiori e fronde, che caddero infatti sciogliendo il grembiule. Nel 1278 morì raggiungendo così lo Sposo celeste. La tradizione riporta che sia rimasto incorrotto: tuttora è visibile - mummificato naturalmente - nella teca trasparente sotto l'altare della cappella ad essa dedicata. Santa Zita è cara e venerata a Lucca quanto il Volto Santo. Il suo culto divenne effettivo il 5 Settembre 1696 grazie a papa Innocenzo XII, mentre Pio XII la proclamò patrona delle domestiche e dei fornai. Tutti gli anni, il 27 Aprile, in suo onore viene organizzata una festa di fronte alla chiesa di San Frediano e in Piazza Anfiteatro. Questi spazi vengono ricoperti di piante e fiori in ricordo del miracolo da lei fatto. I lucchesi in quest’occasione sono soliti scambiarsi una giunchiglia benedetta, il fiore che la Santa fece trovare nel grembiule al suo padrone al posto del pane.
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산프레디아노 바실리카
Piazza San Frediano
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Il più antico luogo di culto a Lucca, in stile romanico, fondata nel VI secolo, a partire dalla metà del 1100 diventa uno dei centri di diffusione della Riforma Liturgica Gregoriana. Sulla facciata è presente un Mosaico in stile romanico ( fine XIII secolo) che rappresenta l' ascensione al cielo del Cristo Redentore, la moderna finestra ha sostituito la figura della Vergine in mezzo agli apostoli. All' interno troviamo un' altra testimonianza dell' arte romanico lucchese, il fonte battesimale ( XII secolo ), scultura che raffigura storie di Mosè, i Mesi e gli Apostoli scolpite da maestri Toscani e Longobardi. Tra le varie cappelle presenti all'interno della Chiesa, degne di nota per importanza per la città sono: la cappella di Sant'Agostino (1506) decorata da Amico Aspertini, dove sono raffigurati episodi della vita di S. Agostino e episodi di culto locali. Fra questi ricordiamo la Divisione del fiume Serchio da parte del Vescovo Frediano che nel 575 guidato dall'arcangelo Michele devia il corso del fiume Serchio disegnando con un rastrello il nuovo percorso permettendo così alla città di non subire più la furia del fiume che sempre di più minacciava i raccolti dei contadini lucchesi. La cappella di Santa Zita: la Santa proveniva da una famiglia povera, a soli dodici anni iniziò a servire in casa della famiglia Fatinelli a Lucca. Secondo la tradizione devozionale si fece subito apprezzare dai poveri per la generosità e dalla famiglia Fatinelli per la dedizione al lavoro e la bontà d'animo. La cappella , già della famiglia Fatinelli, risale al XIV secolo e fu realizzata nell'area del cimitero nel quale la santa fu sepolta nel 1278. Fu completamente rinnovata nel XVII secolo. Paolo Guidotti dipinse una tela che rappresenta Santa Zita e il Povero (1611-1612) e nella seconda metà del secolo Francesco del Tintore completò le decorazioni con cinque tele che rappresentano i Miracoli di Santa Zita. Una delle leggende più famose narra come un'altra domestica dei Fatinelli, invidiosa dell'affetto ricevuto da Zita, avrebbe iniziato ad insinuare nella mente del capo famiglia il sospetto che ella rubasse in casa quanto donava ai poveri; un giorno il padrone, incontrando Zita con il grembiule gonfio mentre si recava da una famiglia bisognosa, le avrebbe chiesto cosa portasse; nonostante questo fosse pieno di pane, Zita rispose che portava solo fiori e fronde, che caddero infatti sciogliendo il grembiule. Nel 1278 morì raggiungendo così lo Sposo celeste. La tradizione riporta che sia rimasto incorrotto: tuttora è visibile - mummificato naturalmente - nella teca trasparente sotto l'altare della cappella ad essa dedicata. Santa Zita è cara e venerata a Lucca quanto il Volto Santo. Il suo culto divenne effettivo il 5 Settembre 1696 grazie a papa Innocenzo XII, mentre Pio XII la proclamò patrona delle domestiche e dei fornai. Tutti gli anni, il 27 Aprile, in suo onore viene organizzata una festa di fronte alla chiesa di San Frediano e in Piazza Anfiteatro. Questi spazi vengono ricoperti di piante e fiori in ricordo del miracolo da lei fatto. I lucchesi in quest’occasione sono soliti scambiarsi una giunchiglia benedetta, il fiore che la Santa fece trovare nel grembiule al suo padrone al posto del pane.
La storia di questa farmacia parte nel lontano 1855, anno in cui Pasquale Massagli la fondò. All'epoca era descritta come deposito di medicinali e fabbrica di cera. La cosa che non è mai mutata negli anni è stata l'atmosfera ma soprattutto la volontà di ricercare nuovi prodotti e materie prime prettamente di origine naturale, con l'ambizione di non fermarsi al superfluo ma di scavare in profondità, con la sensibilità del consiglio e dell'ascolto, fondamentale sempre per capire e suggerire cure alternative, al fine di cercare di risolvere piccoli, o grandi, problemi delle persone tutto questo con professionalità e sentimento. E così andò nel 1800, quando Pasquale Massagli decise di macerare la radice di Ginebona Officinalis e ne ottenne un prodotto che aveva proprietà di “Tonico Corroborante Antimalarico Febbrifugo” , questa era la dicitura sulle bottiglie storiche ancora presenti, il celebre Elixir di China Massagli vera Calisaja. Utilizzato inizialmente come alternativa al chinino per trattare un'epidemia di malaria che si era propagata in città intorno alla metà dell'Ottocento, dopo aver curato migliaia di persone e salvato molte vite, questo Elixir cambiò utilizzo e divenne un ottimo energetico e digestivo, che troviamo ancora oggi in moltissimi ristoranti lucchesi.
Antica Farmacia Massagli
36 Piazza San Michele
La storia di questa farmacia parte nel lontano 1855, anno in cui Pasquale Massagli la fondò. All'epoca era descritta come deposito di medicinali e fabbrica di cera. La cosa che non è mai mutata negli anni è stata l'atmosfera ma soprattutto la volontà di ricercare nuovi prodotti e materie prime prettamente di origine naturale, con l'ambizione di non fermarsi al superfluo ma di scavare in profondità, con la sensibilità del consiglio e dell'ascolto, fondamentale sempre per capire e suggerire cure alternative, al fine di cercare di risolvere piccoli, o grandi, problemi delle persone tutto questo con professionalità e sentimento. E così andò nel 1800, quando Pasquale Massagli decise di macerare la radice di Ginebona Officinalis e ne ottenne un prodotto che aveva proprietà di “Tonico Corroborante Antimalarico Febbrifugo” , questa era la dicitura sulle bottiglie storiche ancora presenti, il celebre Elixir di China Massagli vera Calisaja. Utilizzato inizialmente come alternativa al chinino per trattare un'epidemia di malaria che si era propagata in città intorno alla metà dell'Ottocento, dopo aver curato migliaia di persone e salvato molte vite, questo Elixir cambiò utilizzo e divenne un ottimo energetico e digestivo, che troviamo ancora oggi in moltissimi ristoranti lucchesi.
Nel centro dell'antico foro della città romana si insediò nel VIII secolo la chiesa intitolata a San Michele. La chiesa ha una pianta a croce latina fortemente influenzata dalla stile romanico pisano. La facciata è ornata con quattro ordini di logge e sormontata da una grande statua in marmo dell'arcangelo Michele con ali e lamine metalliche, nell'atto di sconfiggere un drago con una lancia. Ai lati sono presenti due angeli. Una leggenda lucchese narra che nell'anello posto al dito dell'angelo sia incastonato un diamante di enormi dimensioni e che di sera possa essere scorto il suo luccichio posizionandosi in uno specifico punto della piazza. L'interno è diviso in tre navate con transetto e abside semicircolare. La struttura è coperta mediante una volta a botte lunettata (sistema più semplice di copertura non piana, utilizzata per coprire spazi di forma genericamente rettangolare). Sono da segnalare la Madonna col Bambino in terracotta invetriata di Luca della Robbia e la tavola raffigurante Quattro Santi di Filippino Lippi.
43 명의 현지인이 추천하는 곳
산크리스토포로교회
6 Via Fillungo
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Nel centro dell'antico foro della città romana si insediò nel VIII secolo la chiesa intitolata a San Michele. La chiesa ha una pianta a croce latina fortemente influenzata dalla stile romanico pisano. La facciata è ornata con quattro ordini di logge e sormontata da una grande statua in marmo dell'arcangelo Michele con ali e lamine metalliche, nell'atto di sconfiggere un drago con una lancia. Ai lati sono presenti due angeli. Una leggenda lucchese narra che nell'anello posto al dito dell'angelo sia incastonato un diamante di enormi dimensioni e che di sera possa essere scorto il suo luccichio posizionandosi in uno specifico punto della piazza. L'interno è diviso in tre navate con transetto e abside semicircolare. La struttura è coperta mediante una volta a botte lunettata (sistema più semplice di copertura non piana, utilizzata per coprire spazi di forma genericamente rettangolare). Sono da segnalare la Madonna col Bambino in terracotta invetriata di Luca della Robbia e la tavola raffigurante Quattro Santi di Filippino Lippi.
La casa natale del compositore Giacomo Puccini fu trasformata in museo nel 1979. Il museo è situato in piazza cittadella, dove possiamo trovare davanti ad esso la statua del maestro, nell'appartamento in cui è nato il 22 dicembre 1858. Qui ha vissuto l'infanzia e la prima giovinezza, gli anni in cui ha familiarizzato con la musica e gli studi sistematici prima di trasferirsi a Milano. Il museo custodisce gli arredi originali, documenti e preziosi oggetti appartenuti al musicista, fra cui il pianoforte con cui compose la Turandot.
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푸치니의 출생지
9 Piazza Cittadella
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La casa natale del compositore Giacomo Puccini fu trasformata in museo nel 1979. Il museo è situato in piazza cittadella, dove possiamo trovare davanti ad esso la statua del maestro, nell'appartamento in cui è nato il 22 dicembre 1858. Qui ha vissuto l'infanzia e la prima giovinezza, gli anni in cui ha familiarizzato con la musica e gli studi sistematici prima di trasferirsi a Milano. Il museo custodisce gli arredi originali, documenti e preziosi oggetti appartenuti al musicista, fra cui il pianoforte con cui compose la Turandot.
Il Museo nazionale di Palazzo Mansi è un vero e proprio museo-residenza, costituisce un documento esemplare delle dimore dei mercanti lucchesi. Trasformato alla fine del XVII secolo dalla famiglia Mansi, che ne era proprietaria, in “palazzo di rappresentanza” e allestito secondo il gusto barocco imperante, si configura oggi come importante esempio di “museo nel museo”. Negli ambienti di questa tipica residenza lucchese, che conserva gran parte degli arredi originari e un prezioso ciclo di arazzi di manifattura di Bruxelles, è custodita la Pinacoteca con dipinti delle scuole italiane e non dal XVI al XVIII secolo. Al secondo piano sono allestite le sezioni dedicate all’Ottocento e al Novecento e negli ambienti che accoglievano le cucine del palazzo è collocato il Laboratorio di tessitura rustica Maria Niemak.
56 명의 현지인이 추천하는 곳
팔라초만시국립미술관
43 Via Galli Tassi
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Il Museo nazionale di Palazzo Mansi è un vero e proprio museo-residenza, costituisce un documento esemplare delle dimore dei mercanti lucchesi. Trasformato alla fine del XVII secolo dalla famiglia Mansi, che ne era proprietaria, in “palazzo di rappresentanza” e allestito secondo il gusto barocco imperante, si configura oggi come importante esempio di “museo nel museo”. Negli ambienti di questa tipica residenza lucchese, che conserva gran parte degli arredi originari e un prezioso ciclo di arazzi di manifattura di Bruxelles, è custodita la Pinacoteca con dipinti delle scuole italiane e non dal XVI al XVIII secolo. Al secondo piano sono allestite le sezioni dedicate all’Ottocento e al Novecento e negli ambienti che accoglievano le cucine del palazzo è collocato il Laboratorio di tessitura rustica Maria Niemak.
L'idea di Orto Botanico si concretizza nel XVIII secolo con il diffondersi del pensiero illuminista. Per affrontare questa esigenza si istituì la necessità di un'università che tenesse alta la qualità tecnica. La Nuova Università ebbe sede al Real Collegio e vide nel 1802 lo sviluppò di una facoltà medica interessata allo studio e alla coltivazione di vegetali. Nel 1813 partì, proprio dalla Facoltà di Medicina, la proposta per l'istituzione di un Orto botanico, ritenuto utile ai fini di una produzione locale di erbe medicinali. La sconfitta di Napoleone a Lipsia comportò però l'abbandono della città di Lucca da parte della principessa Elisa, che aveva espresso parere favorevole alla fondazione dell'Orto. Il progetto venne accantonato fino al 1815 quando, con il Congresso di Vienna, lo stato lucchese venne trasformato in Ducato e salì al trono Maria Luisa di Borbone che riorganizzò l'Università attrezzandola dei più raffinati strumenti didattici: furono creati l'Osservatorio astronomico, il Teatro anatomico, il Museo di Storia Naturale, e infine, nel 1820, l'Orto botanico. Il giardino fu realizzato nella zona sud orientale della città, in un'area libera da costruzioni. Fin dalla fondazione l'Orto ebbe l'assetto planimetrico attuale: il cancello monumentale, opera dell'architetto Lorenzo Nottolini, originariamente sormontato da due sfingi, oggi sostituite da leoni in cotto; oltrepassando quest'ultimo si trova la montagnola (l'area in cui si coltivano le piante caratteristiche della flora mediterranea e di altre aree a clima temperato caldo) l'arboreto, le serre, i locali per gli erbari e un'aula didattica. All'inizio non esistevano ancora il laghetto e le specie igrofile venivano coltivate in una piccola vasca ottagonale ancor oggi visibile. Nel 1901 l'Orto Botanico passò definitivamente dal demanio al comune di Lucca, il quale già da anni ne sosteneva economicamente l'attività. Nell'Orto troviamo diverse collezioni e sezioni: l' Arboreto che contiene 200 specie tra alberi e arbusti. Laghetto e Torbiera dove troviamo uno specchio d'acqua per un'oasi di silenzio e un habitat per la conservazione. Rododendri e camelie che sono stati i protagonisti indiscussi dei giardini e dei parchi ottocenteschi della lucchesia. Montagnola dove troviamo alberi e arbusti sempreverdi, la flora autoctona. La Scuola Botanica ordine e medicinali all'ombra del Ginkgo. Le Serre dove troviamo il verde proveniente da zone tropicali e subtropicali provenienti da tutto il mondo. Legato al laghetto all'interno dell'Orto Botanico troviamo una nota leggenda lucchese, nata nel XVII secolo e arricchitasi nel tempo ad opera della fantasia popolare. Secondo tale leggenda la bellissima nobildonna Lucida Mansi, viziata, amante degli eccessi e del lusso sfrenato, fece un patto con il diavolo. Un giorno, infatti, notando delle lievi rughe sul suo volto, essa iniziò a disperarsi rimpiangendo la trascorsa gioventù; pianse a tal punto da richiamare l'attenzione del diavolo che le si presentò sotto le sembianze di un bellissimo ragazzo offrendole trent'anni di giovinezza in cambio della sua anima. La donna accettò senza esitazione trascorrendo i suoi trent'anni all'insegna dei piaceri e della dissolutezza fino al giorno in cui il Diavolo tornò a riscuotere il suo credito e la trascinò con sé su un carro infuocato attraversando l'intera città fino ad inabissarsi nel laghetto dell'Orto. Si narra che tutt'oggi, nelle notti di luna piena, sia possibile notare riflesso nell'acqua il volto di Lucida che si guarda compiacente allo specchio. Recentemente è stato realizzato un percorso sensoriale per non vedenti, visitabile in maniera autonoma e con il supporto di una guida audio. L'Orto Botanico solitamente è chiuso da inizio novembre e per tutta la stagione invernale.
78 명의 현지인이 추천하는 곳
시립 식물원
14 Via del Giardino Botanico
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L'idea di Orto Botanico si concretizza nel XVIII secolo con il diffondersi del pensiero illuminista. Per affrontare questa esigenza si istituì la necessità di un'università che tenesse alta la qualità tecnica. La Nuova Università ebbe sede al Real Collegio e vide nel 1802 lo sviluppò di una facoltà medica interessata allo studio e alla coltivazione di vegetali. Nel 1813 partì, proprio dalla Facoltà di Medicina, la proposta per l'istituzione di un Orto botanico, ritenuto utile ai fini di una produzione locale di erbe medicinali. La sconfitta di Napoleone a Lipsia comportò però l'abbandono della città di Lucca da parte della principessa Elisa, che aveva espresso parere favorevole alla fondazione dell'Orto. Il progetto venne accantonato fino al 1815 quando, con il Congresso di Vienna, lo stato lucchese venne trasformato in Ducato e salì al trono Maria Luisa di Borbone che riorganizzò l'Università attrezzandola dei più raffinati strumenti didattici: furono creati l'Osservatorio astronomico, il Teatro anatomico, il Museo di Storia Naturale, e infine, nel 1820, l'Orto botanico. Il giardino fu realizzato nella zona sud orientale della città, in un'area libera da costruzioni. Fin dalla fondazione l'Orto ebbe l'assetto planimetrico attuale: il cancello monumentale, opera dell'architetto Lorenzo Nottolini, originariamente sormontato da due sfingi, oggi sostituite da leoni in cotto; oltrepassando quest'ultimo si trova la montagnola (l'area in cui si coltivano le piante caratteristiche della flora mediterranea e di altre aree a clima temperato caldo) l'arboreto, le serre, i locali per gli erbari e un'aula didattica. All'inizio non esistevano ancora il laghetto e le specie igrofile venivano coltivate in una piccola vasca ottagonale ancor oggi visibile. Nel 1901 l'Orto Botanico passò definitivamente dal demanio al comune di Lucca, il quale già da anni ne sosteneva economicamente l'attività. Nell'Orto troviamo diverse collezioni e sezioni: l' Arboreto che contiene 200 specie tra alberi e arbusti. Laghetto e Torbiera dove troviamo uno specchio d'acqua per un'oasi di silenzio e un habitat per la conservazione. Rododendri e camelie che sono stati i protagonisti indiscussi dei giardini e dei parchi ottocenteschi della lucchesia. Montagnola dove troviamo alberi e arbusti sempreverdi, la flora autoctona. La Scuola Botanica ordine e medicinali all'ombra del Ginkgo. Le Serre dove troviamo il verde proveniente da zone tropicali e subtropicali provenienti da tutto il mondo. Legato al laghetto all'interno dell'Orto Botanico troviamo una nota leggenda lucchese, nata nel XVII secolo e arricchitasi nel tempo ad opera della fantasia popolare. Secondo tale leggenda la bellissima nobildonna Lucida Mansi, viziata, amante degli eccessi e del lusso sfrenato, fece un patto con il diavolo. Un giorno, infatti, notando delle lievi rughe sul suo volto, essa iniziò a disperarsi rimpiangendo la trascorsa gioventù; pianse a tal punto da richiamare l'attenzione del diavolo che le si presentò sotto le sembianze di un bellissimo ragazzo offrendole trent'anni di giovinezza in cambio della sua anima. La donna accettò senza esitazione trascorrendo i suoi trent'anni all'insegna dei piaceri e della dissolutezza fino al giorno in cui il Diavolo tornò a riscuotere il suo credito e la trascinò con sé su un carro infuocato attraversando l'intera città fino ad inabissarsi nel laghetto dell'Orto. Si narra che tutt'oggi, nelle notti di luna piena, sia possibile notare riflesso nell'acqua il volto di Lucida che si guarda compiacente allo specchio. Recentemente è stato realizzato un percorso sensoriale per non vedenti, visitabile in maniera autonoma e con il supporto di una guida audio. L'Orto Botanico solitamente è chiuso da inizio novembre e per tutta la stagione invernale.

Offerta gastronomica

La Buca di Sant'Antonio è un pezzo di storia di Lucca, attivo dal 1782. E' un locale che pur essendo elegante e raffinato al punto giusto non mette in soggezione. Qui possiamo assaporare i piatti tipici della tradizione come i tortelli al ragù, maccheroni al ragù di coniglio, minestra di farro, trippa alla lucchese, lombatina di vitello alla griglia, il baccalà e tanto altro. La pasta è tutta rigorosamente fatta a mano. Ottima e variegata la carta dei vini. Fascia di prezzo medio - alta.
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Buca di Sant'Antonio
3 Via della Cervia
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La Buca di Sant'Antonio è un pezzo di storia di Lucca, attivo dal 1782. E' un locale che pur essendo elegante e raffinato al punto giusto non mette in soggezione. Qui possiamo assaporare i piatti tipici della tradizione come i tortelli al ragù, maccheroni al ragù di coniglio, minestra di farro, trippa alla lucchese, lombatina di vitello alla griglia, il baccalà e tanto altro. La pasta è tutta rigorosamente fatta a mano. Ottima e variegata la carta dei vini. Fascia di prezzo medio - alta.
Nel cuore dei quartieri medievali di Lucca dal 1860 l'Osteria Baralla accoglie i suoi ospiti nelle scuderie dello storico palazzo Buonvisi. Qui possiamo trovare piatti tradizionali e ricette esclusive con un'ampia selezione di vini e deliziosi dolci fatti in casa, il tutto contornato da un'ambiente familiare. Fascia di prezzo bassa.
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Osteria Baralla
9 Via dell'Anfiteatro
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Nel cuore dei quartieri medievali di Lucca dal 1860 l'Osteria Baralla accoglie i suoi ospiti nelle scuderie dello storico palazzo Buonvisi. Qui possiamo trovare piatti tradizionali e ricette esclusive con un'ampia selezione di vini e deliziosi dolci fatti in casa, il tutto contornato da un'ambiente familiare. Fascia di prezzo bassa.
Dal 1600 la Bottega di Prospero è al centro della storia della città, una bottega dove le famiglie lucchesi potevano acquistare saponi. farina, legumi, vino, pane, dove veniva deciso il prezzo del grano della città. Da cinque generazione sotto la famiglia Marcucci, oggi possiamo acquistare prodotti tipici locali quali formaggio, vino, olio, conserve ecc... e consumare spuntini all' interno dell' antica bottega.
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Antica Bottega di Prospero
13 Via Santa Lucia
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Dal 1600 la Bottega di Prospero è al centro della storia della città, una bottega dove le famiglie lucchesi potevano acquistare saponi. farina, legumi, vino, pane, dove veniva deciso il prezzo del grano della città. Da cinque generazione sotto la famiglia Marcucci, oggi possiamo acquistare prodotti tipici locali quali formaggio, vino, olio, conserve ecc... e consumare spuntini all' interno dell' antica bottega.
Già nei primi anni del secolo scorso la rinomata ditta Entrare in questa pasticceria attiva dal 1881 è un pò come tornare indietro nel tempo. La pasticceria s'impegna a perseguire la tradizione ma lavorando anche sull'innovazione. Il Taddeucci ci è distinto già nei primi anni del secolo scorso per l'utilizzo d'ingredienti di altissima qualità tra cui la crema di burro di latte in e lievito naturale, cosa molto rarissima in quegli anni. Chi viene a Lucca non può assolutamente mancare di assaggiare il Buccellato del Taddeucci, considerato il VERO buccellato di Lucca. Il buccellato è un prodotto da forno dalle origini molto antiche, con una caratteristica forma circolare e ad anello che di recente ha lasciato il posto a versioni ovali più comode da confezionare e trasportare. E' un dolce umile, a base di ingredienti poveri e semplici: si presenta con una crosta lucida e dorata che racchiude un interno compatto e morbido ricco di uvetta e semi di anice. Profumato e goloso, è perfetto per essere inzuppato in una tazza di tè o di caffellatte al mattino a colazione, oppure da servire a fine pasto con un vino o un bicchierino di liquore all'anice. Fascia di prezzo medio - bassa.
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Buccellato Taddeucci
34 Piazza San Michele
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Già nei primi anni del secolo scorso la rinomata ditta Entrare in questa pasticceria attiva dal 1881 è un pò come tornare indietro nel tempo. La pasticceria s'impegna a perseguire la tradizione ma lavorando anche sull'innovazione. Il Taddeucci ci è distinto già nei primi anni del secolo scorso per l'utilizzo d'ingredienti di altissima qualità tra cui la crema di burro di latte in e lievito naturale, cosa molto rarissima in quegli anni. Chi viene a Lucca non può assolutamente mancare di assaggiare il Buccellato del Taddeucci, considerato il VERO buccellato di Lucca. Il buccellato è un prodotto da forno dalle origini molto antiche, con una caratteristica forma circolare e ad anello che di recente ha lasciato il posto a versioni ovali più comode da confezionare e trasportare. E' un dolce umile, a base di ingredienti poveri e semplici: si presenta con una crosta lucida e dorata che racchiude un interno compatto e morbido ricco di uvetta e semi di anice. Profumato e goloso, è perfetto per essere inzuppato in una tazza di tè o di caffellatte al mattino a colazione, oppure da servire a fine pasto con un vino o un bicchierino di liquore all'anice. Fascia di prezzo medio - bassa.
Una delle cantine più rinnomate e fornite del centro storico, è possibile fare delle degustazioni o aperitivi o comprare semplicemente una bottiglia di vino. Ma la vera caratteristica sono le sue cantine, visitabili, che si estendono fino a sotto a piazza San Michele. Fascia di prezzo medio - bassa.
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Enoteca Vanni
7 P.za del Salvatore
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Una delle cantine più rinnomate e fornite del centro storico, è possibile fare delle degustazioni o aperitivi o comprare semplicemente una bottiglia di vino. Ma la vera caratteristica sono le sue cantine, visitabili, che si estendono fino a sotto a piazza San Michele. Fascia di prezzo medio - bassa.
Primo cocktail bar nato a Lucca che si è distinto per qualità delle materie prime ma anche per inventiva dei due proprietari sempre alla ricerca di nuovi gusti e abbinamenti. I cocktails, volendo, vengono accompagnati da taglieri di affettati e formaggi della zona. Il locale ha un ambiente intimo e confortevole con sottofondo di musica jazz al volume giusto per parlare e chiacchierare. Se possiamo, vi consigliamo di narrare i vostri gusti al barista e di farvi consigliare da lui, siamo certi che non ne rimarrete delusi. Fascia di prezzo medio - bassa.
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Franklin'33
43 Via S. Giorgio
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Primo cocktail bar nato a Lucca che si è distinto per qualità delle materie prime ma anche per inventiva dei due proprietari sempre alla ricerca di nuovi gusti e abbinamenti. I cocktails, volendo, vengono accompagnati da taglieri di affettati e formaggi della zona. Il locale ha un ambiente intimo e confortevole con sottofondo di musica jazz al volume giusto per parlare e chiacchierare. Se possiamo, vi consigliamo di narrare i vostri gusti al barista e di farvi consigliare da lui, siamo certi che non ne rimarrete delusi. Fascia di prezzo medio - bassa.
La birreria più fornita di Lucca, qui possiamo trovare le migliori birre artigianali italiane con oltre 200 etichette e ben 5 birre alla spina che cambiano settimanalmente. Tra le varie birre del territorio lucchesi vi consigliamo quelle del Birrificio Bruton, del Birrificio del Forte e del Birrificio Toptà. Fascia di prezzo bassa.
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De Cervesia Pub
20 Via Michele Rosi
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La birreria più fornita di Lucca, qui possiamo trovare le migliori birre artigianali italiane con oltre 200 etichette e ben 5 birre alla spina che cambiano settimanalmente. Tra le varie birre del territorio lucchesi vi consigliamo quelle del Birrificio Bruton, del Birrificio del Forte e del Birrificio Toptà. Fascia di prezzo bassa.
Locale piccolo all'interno ma con dei graziosi tavoli all'esterno che si affacciano su piazza San Michele. Qui potrete mangiare dei buonissimi panini farciti con prodotti toscani d'accompagnare a delle ottime birre e vini locali e non. Fascia di prezzo bassa
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La Tana del Boia
37 Piazza San Michele
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Locale piccolo all'interno ma con dei graziosi tavoli all'esterno che si affacciano su piazza San Michele. Qui potrete mangiare dei buonissimi panini farciti con prodotti toscani d'accompagnare a delle ottime birre e vini locali e non. Fascia di prezzo bassa
Pizzeria al taglio in via Buia vicino alla centralissima via Fillungo. Una delle pizzerie più storiche di Lucca che hanno sempre mantenuta intatta la qualità. Molto spesso, soprattutto nell'ora di pranzo, è facile trovare la fila per entrare, ma vi assicuriamo che ne vale la pena. Fascia di prezzo bassa.
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Pizzeria da Felice
12 Via Buia
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Pizzeria al taglio in via Buia vicino alla centralissima via Fillungo. Una delle pizzerie più storiche di Lucca che hanno sempre mantenuta intatta la qualità. Molto spesso, soprattutto nell'ora di pranzo, è facile trovare la fila per entrare, ma vi assicuriamo che ne vale la pena. Fascia di prezzo bassa.
Gelateria che rispetto a molte altre si distingue in primis per la sostenibilità e per la stagionalità e qualità delle materie prime. Altra attenzione che distingue de' Coltelli è l'attenzione che viene prestata all'esigenze dei clienti come intolleranze, allergie, vegani e a chi preferisce creme oppure frutta. Potrete trovare oltre al gelato anche delle granite favolose!!! La gelateria fin dalla sua primissima apertura ha ricevuto riconoscimenti e premi fino ad arrivare al massimo riconoscimento (tre coni) nelle guida Gelaterie d'Italia del Gambero Rosso. Fascia di prezzo basso.
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Gelateria De' Coltelli
23 Lungarno Antonio Pacinotti
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Gelateria che rispetto a molte altre si distingue in primis per la sostenibilità e per la stagionalità e qualità delle materie prime. Altra attenzione che distingue de' Coltelli è l'attenzione che viene prestata all'esigenze dei clienti come intolleranze, allergie, vegani e a chi preferisce creme oppure frutta. Potrete trovare oltre al gelato anche delle granite favolose!!! La gelateria fin dalla sua primissima apertura ha ricevuto riconoscimenti e premi fino ad arrivare al massimo riconoscimento (tre coni) nelle guida Gelaterie d'Italia del Gambero Rosso. Fascia di prezzo basso.
Da poco presente a Lucca si è già affermato come uno dei locali preferiti dai Lucchesi, offre una buona selezione di vini naturali/ biologici/ biodinamici che sono sempre piacevoli scoperte e che sa presentare bene per guidarci nella scelta, ottima anche la cucina.
La guerra di paco
13 Chiasso Barletti
Da poco presente a Lucca si è già affermato come uno dei locali preferiti dai Lucchesi, offre una buona selezione di vini naturali/ biologici/ biodinamici che sono sempre piacevoli scoperte e che sa presentare bene per guidarci nella scelta, ottima anche la cucina.

여행 팁

놓치면 후회하는 장소/활동

Biadina: l'amaro di Lucca

La Biadina è un liquore amaro alle erbe a macerazione lenta di corteccia di Ginebona Officinalis insieme a droghe ed erbe aromatiche miscelate a china dal colore ambrato scuro, dal gusto aromatico, delicato e un pò amarognolo che viene accompagnato da una manciata di pinoli per addolcirne il sapore. L'amaro nato verso la fine dell'800, in piazza San Michele, dove si teneva il mercato del bestiame. All'inizio era solamente una miscela di liquori avanzati ma pian piano la ricetta venne perfezionata e si fece apprezzare dai lucchesi che iniziarono ad usarla per brindare le vendite.
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Marika, Mario e Luigi

A chiunque visiti Lucca, consigliamo assolutamente di fare un giro in carrozza con Marika, ormai diventata un vero simbolo di Lucca insieme ai suoi cavalli, Mario e Luigi, adorati e coccolati da tantissimi cittadini e commercianti del centro. Con Marika potrete scegliere se fare un giro nel centro storico o sulle mura. La "chicca" che però vi consigliamo di aggiungere al viaggio è l'aperitivo in carrozza, sarà un'esperienza unica e soprattutto rimarrete stupiti dall'amore e dalla dedizione che Marika mette nel suo lavoro! Prenotazioni e info: 3317436011
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Lucca Comics and Games

E' una fiera internazionale dedicata al fumetto, all'animazione, ai giochi (di ruolo, da tavolo, di carte), ai videogiochi e all'immaginario fantasy e fantascientifico, che si svolge nei giorni tra fine ottobre e inizio novembre. È considerata la più importante rassegna italiana del settore, prima d'Europa e seconda al mondo. La fiera accoglie ogni anno migliaia di persone non solo paganti ma anche chi semplicemente vuole viversi il centro storico diversamente, in questi giorni la città si trasforma, per le strade troviamo cosplay di personaggi di fumetti, di film, di manga etc.
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Mercato dell'antiquariato

Il mercato dell'antiquariato nasce nel 1970. Una vera chicca nel centro di Lucca, che si estende fra via del Battistero, piazza Antelminelli, piazza San Martino, piazza San Giusto, piazza San Giovanni e piazza Bernardini ogni terza domenica del mese e il sabato che la precede.
관습과 문화

Settembre Lucchese

Il settembre lucchese è particolarmente caro ai lucchesi per la celebrazione della festa di Santa Croce e il Volto Santo che da secoli protegge la città. In questo periodo abbiamo momenti di condivisione e di incontro che non riguardano solo le feste religiose ma anche fiere, mercatini, spettacoli ed il Luna Park.